2000 – 2024: com’è cambiato il mercato dell’automotive
Parte 1
Dov’è finito il milione di auto perdute? Quanto è oggi il parco circolante e quanto era nel 2000? C’è da strapparsi i capelli?
“Puff”, un milione di auto perse che non torneranno mai più!
Fondamentalmente, il tema del prezzo incide moltissimo – oggi il prezzo medio è di 30k, 20 anni fa era di sicuro meno della metà, e la gente è sempre più spaventata nell’approccio all’auto nuova perché è preoccupata dalla struttura indecifrabile del mercato – troppe ipotesi tra cui scegliere e molta conduzione -, dall’elettrico che costa troppo e crea complicanze e dai costi che si sono impennati.
Di conseguenza, chi può si tiene la sua auto vecchia e il parco automobilistico italiano continua a invecchiare: siamo quasi a 12 anni di età media, ma la cosa più significativa è che delle poco più di 40 milioni di auto che circolano in Italia, oltre 10 milioni ha più di vent’anni.
In Italia ci sono più Fiat 500 costruite tra il 1957 e il 1975 (351.000) che elettriche (circa 300.000).

David Giudici, una vita tra i motori
Con una carriera ricca di esperienze e successi nel settore editoriale automotive, David Giudici è ora al timone delle testate ACI, dove sta rivoluzionando il modo di raccontare l’automobile.
In questa intervista esclusiva, ci svela i retroscena e le sfide del mercato, e la sua visione per il futuro dell’automobilismo.
Buon viaggio!
Quindi, che cosa ti posso dire? Secondo me – parere squisitamente personale -, ci teniamo le auto vecchie fino a che non si fermano del tutto e il parco continuerà a invecchiare, a meno che non intervengano incentivi significativi, veri, per passare ad auto più moderne.
Come sai, il Governo ha tagliato in maniera significativa l’investimento che era stato previsto dal Governo Draghi per il mondo auto e quindi mani nei capelli, sì… Con il costruttore nazionale – se così possiamo ancora definire Stellantis – che in Italia ha chiuso con 420.000 auto prodotte: nel 2000 erano oltre 2 milioni.
Top ten 2000 vs Top ten 2024, cosa fa venire in mente?
Il confronto della top ten 2000 contro quella del 2024 ci fa capire com’è variata la struttura del mercato in maniera significativa.
Di fatto, non esiste più il segmento A oggi (eccetto la Panda, che è come la cucina Scavolini, un caso nazionale da 100mila pezzi, che vale il 10% del venduto) quindi si parla di un mercato in cui il valore medio di acquisto è decisamente più alto (oggi arriva a 30k) e si nota l’inserimento dei piccoli sport utility vehicle (3 su 10; Avenger, Yaris Cross, Captur) che 25 anni fa non esistevano.
Si nota anche che di italiane sono rimaste, appunto, solo la Panda e la Ypsilon, che però è una coda del vecchio modello.

La controtendenza Panda a cosa fa pensare?
Sì, assolutamente, come dici tu, è una controtendenza.
Come anticipato, si tratta del modello italiano più economico sul mercato e, di fatto, dell’auto più amata dagli italiani in senso assoluto.
Negli anni la Panda è migliorata molto dal punto di vista qualitativo, è uno dei pochi veicoli sopravvissuti del segmento A ed è un’auto tuttofare: va bene per tutto.
Naturalmente, anni fa la compravi con meno di 10.000 €. Oggi, con gli Adas a bordo, il prezzo di listino è salito ben oltre i 10.000 €.
Ultimi articoli
Anche le abitudini cambiano. Quelle alimentari poi…
Parte 1
Come si è evoluto il gusto del formaggio negli ultimi venti anni? La mia forbice di esperienza non è così ...
To be continued…
A breve condivideremo la seconda parte dell’intervista a David Giudici, stay tuned!